Strane macchie blu sul tronco

03 novembre 2017 - 14:05 Quaderni ACP

Strane macchie blu sul tronco

Laura è una bambina di 9 anni in buona salute. La mamma la porta in visita dal pediatra perché al rientro da una settimana di campeggio con la scuola la bambina presentava alcune piccole macchie bluastre sul tronco. La mamma ha dapprima sottovalutato il problema, ma le macchie non sono scomparse e anzi sembrano aumentare di numero. Il pediatra visita accuratamente Laura e non riscontra alcun segno o sintomo patologico, tranne 5-6 chiazze bluastre sparse sul tronco, che non scompaiono alla digitopressione. Non riuscendo a chiarire l’origine delle lesioni, il pediatra decide di richiedere esami ematochimici per escludere una emopatia. Pochi giorni dopo la mamma di Laura comunica al pediatra le risposte delle analisi, che sono tutte nella norma; le chiazze però sono molto più numerose e, anche se la bambina non sembra molto sofferente, la madre esterna al pediatra tutta la sua preoccupazione. Il pediatra decide quindi di chiedere il consulto di un dermatologo.

Escluse le cause sistemiche che cosa ricercare? Esaminiamo le lesioni

All’esame obiettivo dermatologico si osservano numerose macule ovali di colorito bluastro-purpurico, con diametro di circa 0,5-1cm, localizzate in modo diffuso al tronco, soprattutto nel dorso (Figura 1). Tali manifestazioni risparmiano il volto e le estremità e non scompaiono alla digitopressione. La bambina non riferisce alcun fastidio, prurito o dolore.

Figura 1. Macule ovali di colorito bluastro-purpurico, con diametro di circa 0,5-1 cm, localizzate al tronco.

Cosa sospettare?

Nel sospetto di una ftiriasi il dermatologo osserva attentamente le ciglia, sede elettivamente interessata nel bambino, dove si evidenziano, specie a livello della loro base d’impianto, numerose uova, denominate anche lendini (Figura 2). Con la dermoscopia si conferma il sospetto diagnostico (Figura 3). Si tratta di macule cerulee da ftiriasi.

Figura 2. Lendini a livello della base d’impianto delle ciglia

Figura 3. A maggiore ingrandimento con il dermatoscopio si evidenziano le lendini con il tipico aspetto piriforme adese alle ciglia.

Che relazione c’è tra le macule e la ftiriasi?

La comparsa delle macule è dovuta all’azione anticoagulante degli enzimi secreti dallo Phthirus pubis (Pediculus pubis) e al deposito di emosiderina. Le zone interessate dall’eruzione sono quelle attraversate dal parassita per andare da un’area all’altra del corpo durante il ciclo vitale.

Quale trattamento si deve consigliare per la localizzazione alle ciglia?

È stata prescritta per 1 settimana vaselina bianca filante, che favorisce il distacco delle lendini per mezzo di una pinza. La risoluzione della parassitosi è stata com pleta e non ci sono state recidive. Le macule cerulee sono regredite spontaneamente dopo alcune settimane.

Cosa abbiamo imparato?

Le macule cerulee sono una manifestazione incostante e tipica dell’età pediatrica di un problema come la ftiriasi o pediculosi del pube che nei bambini interessa ciglia e sopracciglia e non dà sempre prurito. La diagnosi è clinica. In diagnosi differenziale si possono considerare altre affezioni quali la dermatite cinerense o Ashy dermatitis (macule blu-grigiastre, comuni in pazienti dell’America Centro-Meridionale e con fototipo scuro); le eruzioni da farmaco; le manifestazioni cutanee dei disordini linfoproliferativi; le eruzioni da parassiti poco comuni nelle nostre zone e associate a sintomatologia sistemica come il tifo epidemico, la febbre delle Montagne Rocciose, la febbre delle trincee [1].

Quali manifestazioni si possono osservare nella ftiriasi del bambino?

Le macule cerulee devono fare ricercare il parassita o le uova nelle sedi tipiche del bambino, ciglia e sopracciglia. Lo Phthirus pubis o piattola può inoltre provocare blefarocongiuntiviti ostinate che, se isolate, vengono spesso erroneamente interpretate come forme batteriche o virali o come congiuntiviti allergiche, tutte condizioni di più comune riscontro.

Come avviene la trasmissione?

La trasmissione avviene con un contatto stretto, per lo più con i rapporti sessuali negli adulti ma anche, specie nei bambini, dormendo nel letto con un soggetto già infestato. Per tale motivo bisogna visitare anche i familiari e nei bambini bisogna tenere in considerazione anche la possibilità dell’abuso [1].

Oltre al trattamento della parassitosi si deve bonificare l’ambiente?

Oltre al trattamento della parassitosi è opportuno effettuare un accurato lavaggio degli effetti di biancheria. È importante sapere che le macule cerulee possono persistere per varie settimane anche dopo l’eliminazione delle piattole.

[1] Neri I, Virdi A, Baraldi C, Patrizi A. An uncommon macular rash: here is the culprit! JAm Acad Dermatol 2015;6:e139-40.

Scritto da Iria Neri

Approfondimenti

FonteQuaderni acp 2[2017]
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