Trattamento farmacologico della vitiligine in età pediatrica

22 febbraio 2017 - 06:23 Ricerca

La vitiligine è una patologia acquisita caratterizzata da perdita progressiva dei melanociti, con una prevalenza variabile dal 0.38% al 2.9% in base a fattori genetici e ambientali differenti tra varie popolazioni.

L'esordio della malattia avviene in circa metà dei casi prima dei 20 anni, con un picco di incidenza tra 6 e 10 anni ma sono presenti casi sporadici con segni di malattia anche prima dei 2 anni di vita.

La comparsa della malattia spesso in zone visibili (volto, collo, mani) può essere alla base di importanti disturbi psico-emozionali che condizionano la vita di relazione del bambino/adolescente; per questo motivo l'approccio terapeutico deve essere sempre ben indirizzato verso il malato più che verso la malattia. [1]

Sono descritte diverse forme cliniche della malattia ma la classificazione ad oggi utilizzata è quella proposta dalla Vitiligo European TaskForce nel 2011 in vitiligine segmentale e vitiligine non segmentale (con le varianti acrofacciale, mista, generalizzata e universale).

Rimane tutt'ora irrisolta la vitiligine non classificata cioè la vitiligine focale (ad esempio la esclusiva localizzazione alle mucose). In età pediatrica la forma più comune è la vitiligine segmentale (20% dei bambini con vitiligine), ha una prognosi migliore rispetto alla vitiligine non segmentale. [2]

Lo scopo dei vari trattamenti proposti per la vitiligine è quello di portare ad una graduale repigmentazione delle aree colpite. Recentemente è stato pubblicato un interessante articolo sulle terapia farmacologiche utilizzata nei bambini ed adolescenti. [3]

Analizzando i dati della letteratura sul argomento, dal 1994 al 2015 nella popolazione pediatrica (0-18 anni), gli Autori concludono che il farmaco più utilizzato è il tacrolimus unguento da solo oppure in combinazione con corticosteroidi, seguito da pimecrolimus e calcipotriolo. La durata del trattamento varia da 10 gg a 6 mesi, in mono - o duplice somministrazione giornaliera, in alcuni casi associato alla esposizione solare oppure luce infrarossa e terapia laser.

I risultati clinici ottenuti con tacrolimus, farmaco antiinfiammatorio non steroideo inibitore della calcineurine, sono sovrapponibili al clobetasolo propionato, specialmente sulle lesioni del volto e collo. Quando i due farmaci sono usati in associazione, le lesioni del volto e collo hanno una risposta più rapida nel tempo. Nella vitiligine non facciale la risposta terapeutica maggiore si ottiene con clobetasolo propionato (39% vs 23%).

Il pimecrolimus, un altro inibitore della calcineurina, rappresenta un'altra scelta terapeutica che può essere utilizzato per il volto e le zone sensibili (ascelle, pieghe, mucose). Una buona risposta si ottiene con l'associazione pimecrolimus/laser ad eccimeri, trattamento più efficace rispetto alla sola terapia con laser.

In alcuni studi viene considerata utile la terapia con calcipotriolo topico ma limitata dagli effetti irritanti del farmaco alle dosi impiegate (50 µg/g).

Un unico studio su 400 pazienti in età pediatrica riconosce l'efficacia della terapia steroidea pulsata per os (metilprednisolone per 2 gg consecutivi alla settimana) associata alla terapia steroidea topica con fluticasone (1 v/ die). Dopo 6 mesi di terapia si assiste ad una ottima repigmentazione delle aree di vitiligine in circa due terzi dei casi.

Le limitazioni degli studi considerati in questa revisione consistono nella eterogeneità dei disegni di studio impiegati, il numero relativamente basso dei pazienti e la variabilità dei metodi impiegati per valutare l'efficacia dei trattamenti. Gli Autori concludono che la fotografia digitale rimane il migliore modo per giudicare in maniera oggettiva la risposta alla terapia; inoltre, al momento, non esiste un trattamento migliore per guarire la malattia ma con un giusto impiego dei farmaci disponibili si può ottenere, nella maggioranza dei casi, il controllo della malattia.

Referenze bibliografiche

  1. Marinho Fde S, Cirino PV, Fernandes NC. Clinical epidemiological profile of vitiligo in children and adolescents. An Bras Dermatol. 2013 Nov-Dec;88(6):1026-8. doi: 10.1590/abd1806-4841.20132219.
  2. Ezzedine K, Lim HW, Suzuki T, Katayama I, Hamzavi I, Lan CC, et al. Revised classification/ nomenclature of vitiligo and related issues: the Vitiligo Global Issues Consensus Conference. Pigment Cell Melanoma Res. 2012;25:E1-13.
  3. de Menezes AF, Oliveira de Carvalho F, Barreto RS, de Santana Silva B, Shanmugam S, Gurgel RQ, et al. Pharmacologic Treatment of Vitiligo in Children and Adolescents: A Systematic Review. Pediatr Dermatol. 2017 Jan;34(1):13-24. doi: 10.1111/pde.13024. Epub 2016 Nov 23.

Scritto da Lucretia Adina Frasin

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